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VACCINAZIONE SI O NO? CHIARIAMOCI LE IDEE…

La vaccinazione ha la funzione principale di prevenire patologie infettive attraverso la produzione attiva di anticorpi nell’organismo in cui viene effettuata. Il vaccino contiene i microrganismi da cui voglio proteggere l’organismo resi innocui ma comunque in grado di stimolare l’immunità.

La sua efficacia protettiva varia dal 65% al 95% a seconda della malattia, inoltre i microrganismi mutano per selezione naturale cambiando il proprio patrimonio antigenico e creando sempre nuovi ceppi quindi il tipo di vaccino è fondamentale.

La vaccinazione è un atto medico, affinchè sia efficace è necessario che il sistema immunitario del soggetto vaccinato non sia impegnato in altri processi di difesa poiché in questo caso potrebbe non essere in grado di riconoscere il microrganismo contro il quale vogliamo vaccinare e quindi non produrre un numero adeguato di anticorpi. Per questo motivo è molto importante che la vaccinazione sia effettuata da un medico veterinario che grazie ad una visita potrà accertare lo stato di salute.

Inoltre i vaccini possono provocare reazioni avverse blande come piressia (febbre) transitoria e abbattimento fino a reazioni allergiche da lievi (ponfi, edema del muso…) a importanti come lo shock anafilattico, è quindi fondamentale la presenza di un medico veterinario quando li si somministra in modo che possa tempestivamente intervenire in caso di necessità.

Ma come faccio a sapere se sia necessario o meno vaccinare il mio cane o gatto?

Ormai basta collegarsi a “Dr. Google”, a noi piace chiamarlo così, per avere tutte le informazioni che ci servono!!! Insomma…bisogna saper selezionare la fonte ed interpretare correttamente…Secondo le linee guida della AAHA (American Animal Hospital Association) del 2011 il discorso è più articolato, di seguito riportiamo un abstract: “ I vaccini comunemente utilizzati possono essere non infettivi (inattivi come ad esempio i ceppi di Leptospira) oppure infettivi (vivi attenuati come ad esempio il ceppo della parvovirosi, il cimurro, l’adenovirus canini tipo 2).

Un vaccino non infettivo richiede almeno due dosi iniziali per indurre l’immunizzazione, indipendentemente dall’età del cane. La prima dose di un vaccino non innesca la risposta immunitaria e la seconda dose, che dovrebbe essere somministrata 2-6 settimane più tardi (di solito noi facciamo una media di tre), determina la risposta immunitaria protettiva. L’immunità si sviluppa in genere 7 giorni circa dopo la seconda dose. La somministrazione della dose di un vaccino non infettivo ad un cucciolo di età inferiore alle 12 settimane può essere bloccata dagli anticorpi di derivazione materna, qualora il cucciolo sia orfano o non si abbia la certezza che abbia assunto il colostro allora la prima vaccinazione si può fare anche a 6 settimane di età (i cosìdetti vaccini “puppy”). Poiché i vaccini non infettivi hanno generalmente una durata dell’immunità inferiore a quella dei vaccini infettivi, è solitamente consigliato il richiamo annuale. In un cane che non ha ricevuto un vaccino non infettivo dopo l’intervallo consigliato di 12 mesi, è improbabile che si mantenga l’immunità protettiva per lo stesso periodo di tempo (anni) che segue la somministrazione dei vaccini virali infettivi (di base). Oltre i 12 mesi, la somministrazione di una singola dose di un vaccino non infettivo può fallire nell’indurre una risposta immunitaria protettiva (a causa della perdita di “memoria” immunologica); in tali casi, può essere necessaria la somministrazione di 2 dosi a distanza di 2-6 settimane per indurre l’immunizzazione. Tuttavia gli intervalli specifici variano in base a:

– il vaccino

– la risposta immunitaria del paziente (intrinseca)

– il tempo trascorso dalla somministrazione dell’ultima dose

– il numero totale di dosi che il cane ha ricevuto nella sua vita.

I vaccini infettivi devono infettare le cellule dell’ospite per indurre l’immunità. Sono i vaccini più efficaci perché possono indurre lo stesso tipo di immunità (cellulare, umorale, sistemica e locale) prodotta dall’esposizione naturale (immunità successiva a guarigione da un’infezione o da una malattia). Tuttavia, gli organismi vaccinali sono attenuati e non causano la malattia. Una dose di vaccino infettivo innesca, immunizza e amplifica la risposta immunitaria, se gli anticorpi materni non interferiscono con l’antigene vaccinale (virus o batteri). Poiché non è pratico determinare il livello di anticorpi materni in ogni cucciolo che deve ricevere la vaccinazione iniziale, si raccomanda di somministrare il vaccino infettivo ogni 3 -4 settimane tra 8 e 16 settimane di età. La dose finale somministrata a 14 -16 settimane di età dovrebbe garantire che il cucciolo riceverà almeno una dose di vaccino a un’età in cui il livello di anticorpi materni non è sufficiente a prevenire l’immunità attiva (vaccino-indotta). La somministrazione di un vaccino infettivo ai cani di età < 6 settimane, anche in assenza di anticorpi materni non è consigliata. Poiché nei cani di età superiore a 14-16 settimane è improbabile la presenza di livelli di anticorpi materni in grado di interferire, si ritiene che la somministrazione di una singola dose iniziale di un vaccino infettivo in un cane adulto induca una risposta immunitaria protettiva. L’insorgenza dell’immunità dopo la somministrazione di una singola dose di un vaccino infettivo di base avviene dopo circa 4 ± 3 giorni, in assenza di MDA. La variabilità tra singoli cani e differenti vaccini può alterare leggermente questi tempi. I vaccini di base infettivi dura molti anni. Anche se i titoli anticorpali sierici determinati sono inferiori ai livelli “protettivi”, è probabile che la memoria immunologica (linfociti T e B) sia sostenuta. Per questo, una singola dose di un vaccino infettivo somministrata a un cane adulto è considerata protettiva per almeno tre anni. “

Ecco qui…i vaccini inattivi necessitano di richiamo annuale, gli infettivi PROBABILMENTE proteggono fino a tre anni se non più…e noi come facciamo a sapere se il nostro cane è protetto? Eseguendo il titolo anticorpale per ogni vaccino che dobbiamo richiamare. Se il titolo è adeguato significa che in quel momento il nostro cane è protetto, in quel momento! Verosimilmente la protezione potrebbe durare un altro anno ma non ne abbiamo la certezza (magari durerà altri due anni oppure altri sei mesi a seconda del soggetto).

 Ogni nostro paziente riceve il suo piano vaccinale in base all’età, allo stato di salute ed alle proprie esigenze secondo le linee guida mondiali WSAVA o AAFP che abbiamo deciso di adottare.

LE LINEE GUIDA PER LA VACCINAZIONE DEL CANE E DEL GATTO

Lo staff della Clinica Veterinaria Galilei studia, si rinnova e si rimette in gioco. Parliamo di vaccinazioni e delle linee guida WSAVA (World Small Animal Veterinary Association -2016-), un gruppo di studio che ha stilato delle linee guida per la vaccinazione del cane e del gatto che fossero applicabili a livello mondiale e di linee guida AAFP (American Association of Feline Practitioners – 2020-). A seguito di aggiornamenti professionali abbiamo deciso di aderire ai protocolli proposti ed a effettuare qualche cambiamento nei nostri protocolli vaccinali nell’idea di fornire un servizio all’avanguardia, efficace e sicuro per i nostri pazienti. Di seguito qualche informazione base sui vaccini attualmente in commercio in Europa e la loro proposta di utilizzo, tranquilli, non vi tedieremo con paroloni o argomenti complicati ma pensiamo sia corretto spiegarvi perché abbiamo deciso di aderire e cambiare i nostri protocolli. Innanzitutto si ribadisce l’importanza del beneficio della vaccinazione per tutti i cani e tutti i gatti, questa infatti non protegge solo il singolo animale ma fornisce un’ottima “immunità di popolazione” che diminuisce la possibilità di epidemie in malattie infettive. Sono stati definiti due tipi di vaccini: i “vaccini core”, vaccini che tutti i cani e i gatti dovrebbero ricevere indipendentemente dalle circostanze o dalla localizzazione geografica. Questi vaccini proteggono da malattie gravi e potenzialmente fatali che hanno diffusione mondiale.

I vaccini core per il cane sono:

  • Cimurro (Canine Distemper Virus, CVD)
  • Adenovirus canino (Canine Adenovirus, CAV)
  • Parvovirus canino varianti tipo 2 (Canine Parvovirus 2, CPV-2)

    I vaccini core per il gatto sono:
  • Parvovirus felino (Feline Parvovirus, FPV)
  • Calicivirus felino (Feline Calicivirus, FCV)
  • Herpesvirus felino di tipo 1 (Feline Herpesvirus-1, FHV-1)

Non dimentichiamo poi che nelle aree del mondo dove il virus della rabbia è endemico, la vaccinazione deve essere considerata core per entrambe le specie anche se la normativa vigente non lo prevede.

Secondo il gruppo di studio, gli anticorpi di origine materna interferiscono in modo significativo con l’efficacia della maggior parte dei vaccini core e poiché il livello di anticorpi di derivazione materna varia tra le nidiate, si raccomanda la somministrazione di dosi multiple di vaccini core ai cuccioli ed ai gattini con prima dose a 6 settimane per i cuccioli e a 8 settimane per i gattini e richiami ogni tre settimane sino a 16 settimane nel cucciolo e 16-20 nel gattino. 

Si sostiene l’uso di test ambulatoriali per verificare la sieroconversione verso le componenti dei vaccini core dopo la vaccinazione, per determinare la sieroprotezione di cani e gatti adulti e per la gestione di epidemie di malattie in canili e gattili.

Dopo il richiamo a 6 o 12 mesi a completamento della prima serie vaccinale dei cuccioli e gattini, i vaccini core dovrebbero essere somministrati ogni tre anni e non più spesso poiché la durata dell’immunità è di molti anni e può durare anche per tutta la vita dell’animale.

      I “vaccini non-core” sono quelli richiesti solo per animali che, per localizzazione geografica, ambiente locale o stile di vita, sono a rischio di contrarre determinate infezioni, il richiamo per questi vaccini è annuale. Esistono inoltre anche  “vaccini non raccomandati” quando non vi è sufficiente evidenza scientifica che ne giustifichi l’utilizzo.

      Tra i vaccini non–core del cane nel nostro Paese:

        • Leptospira (Interrogans: sierogruppi Canicola, Icterohaemorrhagiae-Copenhageni, Australis-Bratislava e Kirschneri sierogruppo Grippotyphosa-Dadas)
        • Virus della Parainfluenza
        • Bordetella Bronchiseptica

          Tra i vaccini non-core del gatto nel nostro Paese:
        • Felv (virus della leucemia felina)
        • Chlamydia felis

        Nei canili e nei gattili, riconoscendo le particolari circostanze e le ristrettezze economiche, bisognerebbe vaccinare con i vaccini core tutti i cani e tutti i gatti prima o la momento dell’entrata e quando le finanze lo permettono dovrebbero essere ripetuti secondo le linee guida e dovrebbero essere inclusi i vaccini non-core secondo le linee guida.

        In questo articolo abbiamo cercato di spiegare in modo più semplice ed esaustivo la ragione della nostra adesione alle linee guida. Sicuramente l’argomento può essere approfondito e per i più curiosi siamo a disposizione per spiegazioni dettagliate in clinica.

        Di seguito uno schema gentilmente concesso dal Prof. Russo: