Radiografie ufficiali anca e gomito

In clinica si effettuano su appuntamento radiografie ufficiali e/o preventive all’anca e gomito.

Come procedere per effettuare una radiografia ufficiale anca o gomito sull’animale?

Radiografia ancaLa radiografia ufficiale o preventiva all’anca e gomito è un esame fatto in sedazione profonda del paziente, ragione per cui prima viene effettuata una visita clinica e degli esami ematochimici dell’animale per accertare che goda di ottima salute. Gli accertamenti possono essere effettuati presso la clinica veterinaria Galilei di Peschiera Borromeo o dal proprio medico veterinario di fiducia. L’animale dovrà essere portato a digiuno, munito di libretto sanitario con le vaccinazioni e le profilassi eseguite, gli esami effettuati e il pedigree originale, che sarà infatti inviato in centrale di lettura accompagnato dalla modulistica necessaria firmata dal medico veterinario certificante e dal proprietario stesso, unitamente al cd rom contenente le radiografie in formato DICOM. Sarà poi la centrale a rispedire in contrassegno il pedigree al proprietario all’indirizzo indicato.

Per qualsiasi tipo di informazione o chiarimento contattare la clinica 

Cos’è la displasia dell’anca?

La displasia dell’anca, così come la displasia del gomito, è una patologia frequente negli animali. Si tratta di una patologia multifattoriale, ereditaria, non congenita, caratterizzata da instabilità articolare, lassità articolare, incongruenza acetabolo e testa del femore. La malattia riconosce quindi una predisposizione genetica alla quale si aggiungono specifici fattori ambientali: i geni agiscono prevalentemente sulla cartilagine, sul tessuto connettivale e sulla muscolatura della regione dell’anca. I fattori ambientali che influiscono maggiormente sono l’iperalimentazione, l’integrazione nutrizionale spinta e l’attività fisica eccessiva svolta dal cucciolo nella prima infanzia. Gli animali affetti da displasia dell’anca presentano già dall’età  di due mesi un evidente squilibrio tra lo sviluppo delle masse muscolari (insufficiente) e la crescita scheletrica.

Diagnosticare questa malattia nelle prime fasi dello sviluppo, quando ancora i soggetti risultano asintomatici e le alterazioni coinvolgono solo la cartilagine, permette di intervenire subito con provvedimenti conservativi o chirurgici rivolti a ridurre la gravità della malattia o ad arrestarne l’evoluzione: l’animale avrà, così, una qualità di vita migliore.

Quali sono i segni clinici della displasia dell’anca?

Nei cani giovani i segni clinici possono essere estremamente variabili:

  • riluttanza al movimento e rigidità a freddo (cucciolo pigro)
  • difficoltà ad alzarsi la mattina
  • difficoltà a saltare in macchina
  • scarsa resistenza all’attività fisica
  • allargamento o restringimento della base d’appoggio
  • andatura saltellante o a coniglio con utilizzo contemporaneo dei due arti posteriori quando corre
  • zoppia da lieve a marcata

Diagnosi precoce della displasia dell’anca

Il primo esame di screening con una buona attendibilità è l’esame radiografico in proiezione ventro-dorsale standard ad arti estesi. È consigliabile effettuare lo studio radiografico già all’età  di 16 settimane. Informazioni precoci riguardo l’instaurarsi della patologia derivano dalla valutazione della posizione della testa del femore rispetto al margine acetabolare dorsale e della morfologia dei capi articolari e loro congruenza.

Gli animali che presenteranno il centro della testa del femore laterale o sovrapposto al margine acetabolare dorsale con molta probabilità diventeranno soggetti patologici e necessiteranno di approfondimenti in tempi brevi per accertare se ci sono gli estremi per trattamenti precoci che possano modificare l’evoluzione della patologia. I soggetti che presenteranno il centro della testa del femore mediale rispetto al margine acetabolare dorsale, avranno minore probabilità di sviluppare la patologia. Anche in questi casi, tuttavia, si consiglia una rivalutazione ai 6 mesi di età.

Dai 12 o 18 mesi di età, a seconda della razza, è possibile effettuare lo studio radiografico ufficiale dell’anca. Questo esame specifico permette di certificare su pedigree la classificazione del cane rispetto a questa patologia.

Studio ufficiale (dal sito Ce.Le.Ma.Sche.)

Possono essere sottoposti al controllo radiografico tutti i cani appartenenti alle razze riconosciute dalla F.C.I. e dall’E.N.C.I. L’età minima richiesta è di 12 mesi per tutte le razze, eccetto quelle in cui è previsto il controllo a 15 o 18 mesi dalla Società specializzata di Razza.

È sconsigliato sottoporre all’esame per il controllo della displasia dell’anca le femmine durante il periodo estrale, per le temporanee modificazioni dovute alla maggior lassità articolare conseguente al particolare stato fisiologico.

L’esame radiografico viene effettuato sul cane sedato farmacologicamente e mantenuto in decubito dorsale. Si richiede una proiezione ventro-dorsale ad arti estesi, mantenuti in adduzione, paralleli alla colonna vertebrale e tra di loro, ruotati internamente e possibilmente paralleli anche al tavolo radiografico, in perfetta simmetria e con sovrapposizione delle rotule alla parte centrale della troclea femorale. La simmetria viene testimoniata dall’aspetto speculare che devono assumere i fori otturati e i rami e le ali dell’ileo. Un posizionamento sbagliato, sia per mancanza di simmetria del bacino, sia per adduzione e/o rotazione insufficiente o eccessiva dei femori, pregiudica la possibilità  di effettuare una lettura corretta. Per ottenere un posizionamento adeguato il dorso del cane deve essere contenuto in un apposito sostegno a doccia, con gli arti fissati al tavolo radiografico mediante lacci o contenuti manualmente. In caso di posizionamento insoddisfacente, l’esame deve essere ripetuto fino a ottenere un esito conforme alle caratteristiche richieste.

In presenza di situazione anatomica che renda impossibile ottenere un posizionamento perfetto, devono essere inviati alla centrale di lettura due o più radiogrammi con il miglior posizionamento ottenuto.

Cos’è la displasia del gomito?

Radiografia gomito sinistroLe lesioni a carico del gomito sono frequenti causa di zoppia sia nel cane giovane che nell’adulto. La displasia del gomito è il termine comune per raggruppare almeno quattro patologie a carico di questa articolazione:

  • frammentazione del processo coronoideo mediale ulnare (FCP)
  • mancata unione del processo anconeo (UAP)
  • osteocondrite dissecante del condilo omerale mediale (OCD)
  • incongruenza articolare (INC)

La displasia del gomito è una patologia di tipo ereditario, spesso bilaterale, che colpisce solitamente soggetti di taglia media-grossa in accrescimento. Nel caso di FCP sembrerebbe esserci una crescita asincrona tra radio e ulna (ulna o radio crescono eccessivamente l’uno rispetto all’altro), che determina incongruenza articolare (INC). Le forze di carico, concentrandosi sul processo coronoideo mediale, determinano una frattura. Se il sovraccarico si presenta precocemente (all’età di 3-4 mesi), la compressione si concentra sul condilo omerale mediale provocando OCD.

Nel caso, invece, di UAP, il radio cresce eccessivamente e genera una pressione sulla cartilagine di accrescimento del processo anconeo, determinandone il distacco. Questo accade solitamente intorno ai 4 mesi nei cani di taglia medio-grande, intorno ai 5-6 mesi per le razze giganti.  Talvolta queste patologie possono coesistere tra loro.

Quali sono i segni clinici della displasia del gomito?

I segni clinici della displasia del gomito si possono ricondurre a quelli elencati di seguito:

  • zoppia a volte associata ad eventi traumatici
  • il genere maschile sembra essere più colpito
  • maggiori difficoltà la mattina (a freddo) o alla ripresa dell’attività dopo periodo di riposo
  • alterazioni della postura ed atteggiamenti antalgici: deviazione laterale della zampa e mediale del gomito
  • nelle forme croniche spesso si assiste a riacutizzazione improvvisa dopo un periodo di apparente stabilizzazione del quadro clinico

Diagnosi precoce della displasia del gomito:

In presenza di diagnosi precoce e di attuazione dei provvedimenti specifici, l’evoluzione clinica del gomito può subire dei radicali miglioramenti fino al recupero funzionale completo. Per questo motivo è molto importante che le razze a rischio effettuino sempre lo studio precoce. L’età in cui è consigliato fare il primo studio radiologico è a 4 mesi, tuttavia la conferma di alcune patologie come FCP si può avere intorno ai 5 mesi. Se con lo studio precoce non si evidenziano anomalie, la radiografia si può ripetere a 6-7 mesi. Viceversa, si deve proseguire con accertamenti diagnostici per affrontare la patologia nel migliore dei modi. Dai 12 o 18 mesi a seconda della razza è possibile effettuare lo studio radiografico ufficiale.

Studio ufficiale (dal sito Ce.Le.Ma.Sche.)

Lo screening radiografico deve essere effettuato con metodica standardizzata a non meno di 12 mesi di età  su entrambi i gomiti. Il cane deve essere opportunamente identificato e le radiografie corrispondenti, corredate di giudizio, devono essere identificate e archiviate per almeno 10 anni. La presenza di una o più patologie primarie (UAP – FCP – OCD – INC), di sofferenza ossea (osteo sclerosi subtrocleare) o di segni più o meno evidenti di artrosi (osteofiti di dimensioni variabili da 1 a più di 5 mm.) nelle 7 posizioni ben definite dell’articolazione sono da ritenersi gli elementi che consentono al lettore di formulare il giudizio sulla presenza o meno della patologia e sull’eventuale livello di gravità  (grado 0 – 1 – 2 – 3). I radiogrammi in proiezione latero-laterale con angolo radio-omerale di 45°-60° (UAP – INC) e nelle proiezioni dorso-palmare e obliqua (FCP – OCD) sono un indispensabile punto di partenza. Successivamente, si può ricorrere alla TAC, all’artroscopia o all’artrotomia esplorativa, qualora i dubbi non fossero stati esaurientemente chiariti. Il rischio di razza relativo a patologie del gomito è considerato doppio nelle razze Chow Chow, Rottweiler, S. Bernardo, Bovaro del Bernese rispetto a quello calcolato per il Pastore Tedesco, Golden e Labrador Retriever, pur se ritenute razze a rischio.